Rabbia e infertilità: come prendersene cura

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La rabbia è uno dei vissuti emotivi più comuni nelle coppie infertili.

I diversi modi di esternare la rabbia

A livello fisiologico è l’emozione che ci informa che c’è un ostacolo al raggiungimento di uno scopo o ci indica che stiamo subendo un’ingiustizia, a cui segue una sensazione di danneggiamento di sé o delle proprie mete, dietro questa emozione si cela spesso il seguente pensiero: “non è giusto che sia capitato a me”, questo pensiero è estremamente frequente in chi vive l’infertilità, soprattutto per coloro che hanno difficoltà a percepire la propria condizione come una parte di una più ampia esperienza di vita. Altre volte la rabbia è la punta dell’iceberg di altre emozioni: dolore, ansia e paura che per chi è poco consapevole dei propri pensieri e sentimenti dolorosi, diventa difficile da riconoscere.

Da questi due vissuti possono scaturire tutta una serie di pensieri e comportamenti: le coppie possono sostenere che la vita li ha trattati ingiustamente e che la loro infertilità è ingiusta, possono arrabbiarsi intensamente quando vedono persone che credono immeritevoli di raggiungere una gravidanza con poco o nessuno sforzo, possono sentirsi molto arrabbiate quando sentono una donna incinta mostrare infelicità per la sua gravidanza. Le coppie infertili possono spostare la loro rabbia verso gli altri, come la famiglia e gli amici, che dal punto di vista della coppia infertile, potrebbero non essere particolarmente sensibili al dolore emotivo che stanno provando. Altre volte la rabbia si incistisce all’interno della coppia generando tensione e conflittualità , questo accade frequentemente quando un partner sente che l’altro non prova lo stesso dolore emotivo o non investe le stesse energie nel prendersi carico della propria infertilità provando a risolverla. Chi nelle coppia è più spaventato, o angosciato o tende a vivere tale problematica come una questione centrale, come “una fissazione”, tale da escludere altri importanti aspetti della propria esistenza, può porre richieste irrealistiche all’altro e arrabbiarsi molto se non è in grado di soddisfare queste aspettative.

Le diverse tipologie di reazione alla rabbia

Anche le tipologie di reazione alla rabbia sono tante e diverse e legate alla propria storia personale, alcuni la interiorizzano, tenendosi dentro ogni rancore, altri cercano di non pensare all’oggetto della rabbia e altri ancora la sfogano con parole o comportamenti molto spesso inadatti alla situazione in cui si trovano. Ci sono poi persone che come, abbiamo visto, pensano costantemente alla situazione o alla persona che genera ira, mantenendo sempre viva questa emozione.

Conclusione

Quindi: provare rabbia quando si sperimenta l’infertilità o si sta affrontando un percorso di PMA è assolutamente normale, non dobbiamo quindi demonizzarla o giudicarla come sbagliata, però è altresì importante saperla gestire in una modalità che non diventi controproducente per noi stessi o per le nostre relazioni.

Consigli su come affrontare la rabbia

Il primo passo è quindi darci il permesso di accoglierla, è importante poi darle un significato: scrivere ad esempio è un ottimo modo per tirarla fuori senza lasciare che ci travolga, ci permette di guardarla come se fossimo osservatori esterni, in questo modo sarà più semplice condurla alla sua “fonte”.

A questo punto decideremo come prendercene cura:

se ci sentiamo bloccati da una situazione per la quale ci sentiamo impotenti e che genera in noi una forte tensione, allora sarà importante trasformare quella rabbia in azione, dirigerla verso uno scopo costruttivo, trasformare le vecchie abitudini che non sono funzionali nella gestione della situazione e sostituirle con comportamenti nuovi, costruire nuovi progetti, fare un viaggio, fare movimento fisico, praticare un nuovo sport;

se invece quella rabbia sta dicendo qualcosa sulle nostre relazioni, allora sarà importante esprimerla in una modalità che sia funzionale per quel legame e non distruttiva, significa quindi non dare per scontato che l’altro capisca cosa stiamo provando o che sappia come sostenerci in un momento di vulnerabilità, ne tantomeno accumulare tensione e poi sfogare quella rabbia con aggressività attaccando la persona che abbiamo di fronte, ma è molto importante invece esprimere come ci ha fatto sentire il comportamento di quella persona e chiedere apertamente in che modo vogliamo essere sostenuti o cosa desideriamo di diverso.


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