Per capire se sia preferibile o meno mangiare biologico è fondamentale comprendere in cosa consiste l’agricoltura e l’allevamento “bio”, afferma la biologa nutrizionista del centro B-Woman Silvia Vasconi.
Qual è la differenza tra la produzione biologica e quella convenzionale?
La differenza sostanziale tra la produzione biologica e quella convenzionale è soprattutto di natura qualitativa ed etica.
Quali sono i requisiti per etichettare un alimento BIO?
“Un alimento biologico, specifica la nutrizionista, per essere etichettato come tale deve:
• essere composto per almeno per il 95% da ingredienti prodotti secondo un metodo basato su tecniche di coltivazione o di allevamento a ridotto impatto ambientale;
• non prevedere l’utilizzo di sostanze chimiche o di organismi geneticamente modificati all’interno di tutta la catena produttiva;
• essere certificato come BIO a seguito di visite ispettive previste dal sistema di controllo europeo in tutto il processo di produzione”.
Perché favorire il biologico?
• Garanzia della provenienza delle materie prime;
• aumentato valore nutrizionale di vitamine, minerali e altre sostanze rispetto gli alimenti convenzionali;
• riduzione dell’assimilazione di sostanze tossiche da parte dell’organismo protagoniste della produzione industriale con una conseguente riduzione dell’insorgenza di malattie, anche di natura oncologica;
• freschezza e sapore più intenso degli alimenti;
• salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità del territorio e dell’ecosistema.
Gli svantaggi del biologico
• Prezzo elevato del prodotto, molto spesso derivante dai costi di gestione più alti e una resa produttiva ridotta;
• reperibilità ridotta dei prodotti BIO sugli scaffali dei supermercati.
Consiglio
“Mangiare biologico, conclude la Dr.ssa Vasconi non vuol dire necessariamente mangiare in modo equilibrato. Quindi controlla sempre la lista degli ingredienti e le tabelle nutrizionali dei prodotti che acquisti!”