La pasta a cena fa ingrassare. Verità o falso mito?

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Tra i falsi miti sull’alimentazione il primo fra tutti è certamente che la pasta la sera fa ingrassare.

“Il piatto simbolo della dieta mediterranea invece, se scelto e abbinato in modo corretto, è ricco di benefici soprattutto se consumato come pasto serale, afferma Giulia Verdone dietista del centro B-Woman, specializzata in nutrizione clinica. La pasta è considerata l’alimento del buon umore e non solo per via del suo sapore, ma per ragioni fisiologiche scientificamente provate”.

Scopriamo perché la pasta è consigliata la sera

“È ricca di triptofano, un amminoacido essenziale precursore della serotonina coinvolto anche nella modulazione della melatonina e quindi nel ritmo sonno/veglia. Quando mangiamo la pasta a pranzo – continua la nutrizionista – tendiamo a sentirci stanchi, oltre al fatto che spesso questo pasto è troppo sbilanciato verso gli zuccheri comportando una rapida impennata della curva glicemica, togliendoci energie subito dopo aver mangiato e predisponendoci ad una continua ricerca di carboidrati per il resto della giornata. A cena invece – sottolinea l’esperta – concilia il sonno e non affatica l’organismo come se mangiassimo solo una bistecca e dell’insalata. E questo perché la sera i nostri organi fanno più fatica a digerire le proteine e a metabolizzare le sostanze di scarto che queste producono”.

Quali tipi di pasta scegliere

“Una pasta di buona qualità, di grani antichi (Senatore Cappelli, il farro o il grano Khorasan) con un indice glicemico inferiore, cotta al dente e ripassata in padella con olio evo è più digeribile e non agevola il lavoro di fegato e reni specifica la Dr.ssa Verdone. Non fatevi ingannare dalla pasta integrale commerciale, che spesso contiene solo più crusca addizionata, indigeribile dall’organismo, causando maggiore gonfiore e meteorismo. Per chi, invece, ha bisogno di utilizzare pasta senza glutine, sono sconsigliati i prodotti da farmacia per celiaci, mentre sono ottime le paste naturalmente glutenfree come quella di grano saraceno, amaranto, teff o le paste di legumi”.

Come consumarla

È preferibile non consumarla mai da sola, ma sempre accompagnata da una verdura condita, paracadute per la glicemia, che ne contrasta un innalzamento troppo brusco. Aggiungere una quota proteica è poi un ulteriore accorgimento per chi ha bisogno di tenere sotto controllo gli zuccheri nel sangue.

Importante quindi sottolineare – conclude la Dr.ssa Verdone – che per lavorare sull’indice glicemico non è necessario i ricorrere a paste speciali, ma abbinare la pasta nel modo corretto.


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