Mentre nell’uomo il processo di produzione degli spermatozoi è continuo anche se comunque soggetto a graduale peggioramento dei vari parametri quali numero, motilità e morfologia in relazione ad un graduale declino degli ormoni sessuali e a diverse patologie andrologiche, nella donna, l’età gioca un ruolo chiave (Figura 1).

Figura 1. La figura mostra l’andamento della fertilità rispetto all’età di una donna. La fertilità risulta massima intorno ai 20 per poi diminuire gradualmente negli anni fino ad essere prossima allo zero negli anni che precedono la menopausa.

Cimadomo D, Fabozzi G, Vaiarelli A, Ubaldi N, Ubaldi FM, Rienzi L. Impact of Maternal Age on Oocyte and Embryo Competence. Front Endocrinol. 2018.

Perché con il passare del tempo la fertilità diminuisce?

Le motivazioni della diminuzione della fertilità della donna sono principalmente due (Figura 2):

  • La diminuzione del NUMERO degli ovociti

La donna nasce con un numero prestabilito di follicoli, le strutture che contengono gli ovociti, che si formano già quando si trova nel grembo della sua mamma e che, con l’avanzare dell’età, diminuiscono gradualmente senza possibilità di riformarsi

  • La diminuzione della QUALITA’ degli ovociti

Gli ovociti detengono la maggior parte del potenziale riproduttivo poiché mentre lo spermatozoo contiene solo qualche organello nel suo citoplasma, l’ovocita contiene tutti gli mRNA, proteine e organelli necessari per sostenere le prime fasi dello sviluppo embrionale e far avvenire le prime divisioni cellulari, fino a che non si attiva il genoma dell’embrione (solitamente allo stadio di 4-8 cellule). Purtroppo però, con l’avanzare dell’età, la competenza dell’ovocita diminuisce poiché (Figura 1):

  • I suoi organelli funzionano meno. Ad esempio, i mitocondri che producono l’energia per far avvenire tutti i processi cellulari diventano meno efficienti,
  • I telomeri, ossia, piccole sequenze di DNA che proteggono le estremità cromosomiche come dei cappucci, fondamentali per prevenire la non disgiunzione, si accorciano con il passare del tempo
  • Le coesine, ossia, gli “elastici” che tengono legati i cromosomi tra loro durante le divisioni, funzionano meno con il passare del tempo,
  • il fuso meiotico, ossia, il sistema di tubicini che aggancia i cromosomi di una cellula e li distribuisce tra le due cellule figlie, diventa meno efficiente e a volte dimentica di legare qualche cromosoma o lo sposta dalla parte sbagliata.

Figura 2. La figura mostra il motivo per il quale, all’avanzare dell’età della donna, diminuisce la probabilità di avere un bambino nato. Con l’avanzare degli anni, nelle donne provoca sia una riduzione della riserva ovarica che della competenza ovocitaria. I principali meccanismi cellulari compromessi dall’invecchiamento all’interno degli ovociti sono: disfunzione mitocondriale, accorciamento dei telomeri, disfunzione delle coesine e instabilità del fuso meiotico.

Cimadomo D, Fabozzi G, Vaiarelli A, Ubaldi N, Ubaldi FM, Rienzi L. Impact of Maternal Age on Oocyte and Embryo Competence. Front Endocrinol. 2018.

Tutto ciò è il motivo per cui all’aumentare dell’età materna si ha generalmente una riduzione del tasso di sviluppo dell’embrione allo stadio di blastocisti, nonché una maggiore probabilità di avere un embrione “aneuploide” (Figura 3), ossia un embrione con un numero errato di cromosomi (trisomie, monosomie), che in alcuni casi non sarà in grado di impiantarsi, in altri casi potrebbe impiantarsi ma dare un aborto entro le 12 settimane (Figura 4), oppure andare avanti per tutti e 9 i mesi come avviene nei casi di bambini con Sindrome di Down (trisomia 21).

Figura 3. La figura mostra la prevalenza delle aneuploidie rispetto all’età della donna, dimostrando il rischio aumentato con l’aumentare dell’età già dopo i 30 anni, incrementando maggiormente dopo i 35 ed in modo ancora più significativo dopo i 40 anni.

Cimadomo D, Fabozzi G, Vaiarelli A, Ubaldi N, Ubaldi FM, Rienzi L. Impact of Maternal Age on Oocyte and Embryo Competence. Front Endocrinol. 2018.

Figura 4. La figura mostra le percentuali di aborto spontaneo rispetto all’età della donna. Al contrario della fertilità, la probabilità di avere un aborto spontaneo è minima intorno ai 20 anni per poi incrementare progressivamente ed in modo significativo dai 35 anni in poi a causa della maggiore incidenza di aneuploidie cromosomiche.

Cimadomo D, Fabozzi G, Vaiarelli A, Ubaldi N, Ubaldi FM, Rienzi L. Impact of Maternal Age on Oocyte and Embryo Competence. Front Endocrinol. 2018.


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