Ciclo doloroso: non considerarlo normale. Mai trascurare questo sintomo, ecco perché

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Il periodo del  ciclo mestruale, lo sappiamo è decisamente fastidioso, per ciascuna donna poi è accompagnato da sintomi specifici che permettono di riconoscere l’avvicinarsi delle mestruazioni anche molti giorni prima.

Il dolore da ciclo spesso nasconde una patologia più seria come l’endometriosi

Ciò che però viene spesso trascurato è il dolore patologico da ciclo.  Il ciclo mestruale, infatti, non dovrebbe mai essere cosi doloroso, questo sintomo viene spesso considerato normale o interpretato come una bassa tolleranza al dolore  quando in realtà spesso rappresenta  la spia di una vera e propria patologia come l’endometriosi. L’endometriosi è una malattia caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale, la mucosa che normalmente ricopre la cavità uterina e che permette l’annidamento dell’embrione, all’esterno dell’utero. Il tessuto endometriale può crescere in aree quali le ovaie, le tube ed il peritoneo, fino ad arrivare a colpire l’intestino ed i legamenti pelvici. Tale tessuto, definito lesione endometriosica, si sfalda mensilmente esattamente come l’endometrio ovarico, causando un sanguinamento ed una infiammazione cronica nell’area colpita.  Questo è il motivo per cui spesso al dolore del ciclo si affiancano  dolore pelvico diffuso e dolore durante la minzione e/o la defecazione.

Iter diagnostico complesso sia a livello economico che psicologico e le ripercussioni del dolore

Purtroppo l’iter diagnostico  è complesso e spesso dispendioso, sia a livello economico che psicologico. Basti pensare che prima di individuare lo specialista opportuno, le donne si rivolgano in media a sette medici diversi. Inoltre molte di loro, non ricevono mai una diagnosi se non in modo tardivo solo  quando vi è un sospetto di infertilità. In realtà  questa patologia richiederebbe un’attenzione specifica e in chiave multidisciplinare (medica, nutrizionale, psicologica, osteopatica/fisioterapica), questo perché  l’endometriosi ha dei costi, non solo in termini fisici ma anche in termini sociali e relazionali.  Basti pensare che  il  60% delle donne che ne soffre lamenta dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia) e spesso il dolore è talmente forte  da comportare  una limitazione, ed a volte interruzione, della propria attività sessuale, praticamente limitandola esclusivamente ai fini riproduttivi ed alla soddisfazione del partner.

Percorsi di coppia o terapie e i modi per superare il dolore

Per fortuna da qualche anno sono stati attivati percorsi di coppia o terapie che possano incentivare una sessualità più positiva e delle relazioni intime più soddisfacenti,  ma sappiamo anche quanto a volte ci siano delle reticenze a parlare della propria intimità. E’ importante quindi che la donna nel tempo intercorso tra la presa di consapevolezza  della patologia e la decisione di aprirsi ad un percorso terapeutico che abbia come fine ultimo quello della gestione del dolore e della  preservazione della sessualità, provi a fare qualcosa per se al fine di recuperare un’initimità che possa essere quanto più possibile soddisfacente.

Un esempio sono le tempistiche: le donne con endometriosi conoscono abbastanza bene il proprio corpo e molte di loro sanno che c’è un momento del mese in cui avere rapporti è più facile e meno doloroso rispetto ad altri momenti, si può quindi partire da lì.

C’è poi la sperimentazione,  esistono molte posizioni sessuali ed è importante che la donna  sia aperta alla sperimentazione di posizioni nuove fino a trovare quella in cui si sente più “comoda”,  e solitamente quella più comoda è anche quella in cui si sperimenta più piacere.

Infine  la comunicazione,  è molto importante che la donna sia onesta riguardo alla sua paura del dolore, perché è proprio  quella paura che la  porta ad  indietreggiare non appena viene toccata. Essere aperta con il proprio partner  aiuta quest’ultimo a non sentirsi rifiutato e a capire quale approccio avere con la propria compagna  nelle fasi più delicate, aiuta, inoltre, la coppia, a scoprire e riscoprire modi di stare in intimità diversi dall’attività sessuale, ma altrettanto soddisfacenti, nei periodi in cui il dolore è difficilmente tollerabile .

 


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