
Che la fertilità diminuisca e che diventi più difficile avviare la gravidanza dopo i 35 anni è una realtà. D’altra parte, occorre riflettere sul fatto che ci sono state motivazioni personali o di coppia che hanno impedito di pensare a un figlio prima.
Quindi il nostro orologio biologico non deve procurarci inquietudine e paura.
Se il momento giusto è arrivato, è importante viverlo come una nuova scelta da gustare e non come un problema da affrontare con fatica e frustrazione. Intanto, i primi 4 mesi di tentativi sono considerati, in genere, il tempo di prova minimo, per cui non ha senso preoccuparsi. Già in questa fase, invece, molte donne vivono l’arrivo delle mestruazioni con grande delusione, una delusione che aumenta con il passare dei mesi.
Trascorsi sei mesi – un anno (in base anche all’età degli aspiranti genitori), se il bambino non arriva è sicuramente consigliabile fare almeno gli esami di base per capire se qualcosa non va.
Consigli
Il suggerimento, intanto, è di aumentare la frequenza dei rapporti, di migliorare le modalità di incontro e di non trascurare la propria vita e i propri interessi. Bisogna cercare di distrarsi, con la consapevolezza che stress e ansia lavorano contro il risultato desiderato.